Fano teatro
della fortuna
Stagione di PROSA 2012-13 della Fondazione Teatro della Fortuna in collaborazione con AMAT, con il sostegno di MIBAC e Regione Marche e con il patrocinio
della Provincia di Pesaro e Urbino.
alessandro
gassmann IN R III
26 e 27
FEBBRAIO 2013
riccardo terzo di Shakespeare: una vita per uccidere
(traduzione
e adattamento Vitaliano Trevisan)
Un allestimento da grande teatro per uno spettacolo di forte impatto
Recita
del 26 febbraio analizzata da Giosetta Guerra
Una scenografia gotica nelle linee e
nelle tinte, realizzata da Gianluca
Amodio su idea di Alessandro Gassman,
ha come cifra costante gli archi acuto sesto e il nero assoluto. La struttura
architettonica, appena mossa da tre scalini, è fissa, la scena viene illuminata
a sezioni per gli interni, due faretti gelidi nella parte alta del fondale ogni
tanto bucano il buio, mirati flash di luce rischiarano in parte i visi e danno
visibilità all’azione che si svolge dietro e davanti ad un velatino nero aperto
al centro, mentre gli esterni e gli effetti scenici sono definiti dalle
suggestive videografie di Marco
Schiavoni.
La
sala del trono con rosone ha l’aspetto e il grigiore di una cripta, la prigione
nella Torre di Londra viene illuminata da gigantesche candele accese, posizionate
su due livelli e riflettenti in parte sul pavimento. Gli esterni presentano una
bellissima scena con tronchi neri d’alberi in controluce contro un cielo grigio
squarciato da luci bianche, un’altra con
la pioggia battente per l’incoronazione a re di Riccardo, una splendida
nevicata con grossi fiocchi bianchi su fondo nero, immagini in dissolvenza, una
marcia di soldati e l’inquietante magnifica fluttuante danza dei fantasmi provenienti
da ogni direzione che turbano il sonno del re, corpi penzolanti alla morte del
re al rallenty e originale presentazione finale dell’immagine degli attori in
dissolvenza con accanto i nomi che si sgretolano. Idea cinematografica adatta
anche all’opera lirica. Il soggetto è simile a quello del Macbeth.
Rari
tocchi di colore (rosso, verde, azzurro, oro) per i costumi austeri e per lo
più ferrigni o neri ideati da Mariano Tufano.
Le
musiche originali di Pivio& Aldo De
Scalzi sono ossessive, stranianti, sospese, allucinate, a volte monocordi,
a volte un sibilare di suoni fissi prolungati, moderne e romantiche alla fine.
La
regia dello stesso Gassman, direttore del Teatro Stabile del Veneto, è attenta ai
dettagli, incide sul carattere fisico e morale dei personaggi che presenta
anche con una certa ironia.

Il malvagio re Riccardo III di York ha la statura fisica ed artistica di Alessandro Gassmann, figlio d’arte, ma bravo di
suo, che affronta per la prima volta in palcoscenico Shakespeare in un ruolo in
cui l’attore riesce ad entrare in simbiosi con la fisicità deforme e la depravazione
morale del personaggio. Sciancato, claudicante, contorto e reso ancor più alto da
scarpe col fondo alto, domina la scena e sovrasta tutti gli altri, ma li domina,
come vuole il copione, anche con il narcisismo, l’arte affabulatoria, l’ironia,
il finto altruismo, l’autocommiserazione, fino al punto di far innamorare di sé
Lady Anna e a farsi incoronare re, e ancora con la manipolazione, l’ipocrisia, la
violenza, le macchinazioni, i ricatti, la menzogna, la finta amicizia, per
sbarazzarsi di tutti coloro che possono contrastare la sua feroce brama di
potere.

Riccardo
III, folle e sanguinario proprio come Macbeth e la sua Lady, applica il
principio machiavellico “Il fine
giustifica i mezzi”, anche se ai fini drammatici l'infamia è enfatizzata, è un rapace in un branco di rapaci,
perché anche gli altri non sono garbati, e si compiace delle sue istrioniche
interpretazioni, visto che il suo carisma coinvolge e schiaccia tutti.
Bravissimo interprete e ottimo regista, Alessandro
Gassmann ha coinvolto il pubblico, che ha apprezzato anche l’alta
professionalità degli altri attori, impegnati in più ruoli: Mauro Marino (Edoardo, Stanley e Margherita), Giacomo Rosselli (Rivers e Catesby), Manrico Gammarota (Tyrrel), Emanuele Maria
Basso (Carceriere, Richmond e Vescovo), Sabrina Knaflitz,
attrice austriaca, dal 1998 moglie dello stesso Gassmann, nel ruolo di Anna, Marco Cavicchioli (Clarence,
Hastings e Messaggero), Marta Richeldi
(Elisabetta), Sergio Meogrossi (Buckingham)
e Paila Pavese nel ruolo della Duchessa di York.
Tutti hanno buona dizione, importantissima nel teatro shakespeariano
basato sulla parola, qualcuno dovrebbe migliorare la pronuncia del fonema
"s".
Peccato non avere le foto delle magnifiche videografie.
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