domenica 15 febbraio 2015

Teatro Gentile Fabriano - La gatta sul tetto che scotta

Fabriano - Teatro Gentile

 

La gatta sul tetto che scotta 


di Tennessee Williams


 

Visto da Giosetta Guerra


(8 febbraio 2015)


Vittoria Puccini è una silfide appartenente all’Elemento Aria per la sua figura alta ed esile e per quegli occhi chiari trasparenti, gelidi o dolci all’occorrenza.

Fantastica figura televisiva grazie alla tecnica dei primi piani e del fermo immagine su uno sguardo o su un’espressione del viso e grazie al difetto della televisione di arrotondare le forme, visivamente la Puccini ha minori chances in teatro, dove l’azione si svolge ad una certa distanza dal pubblico e i punti forti dell’attrice rimangono nell’ombra, a meno che il regista non applichi un sistema televisivo anche on stage, il costumista non metta in moto la sua fantasia creativa e il tecnico luci non sappia dove puntare i fari.

Al suo debutto a teatro nel ruolo di Maggie con La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams, la Puccini non viene servita al meglio da costumista e regista: fisicamente è accentuata la sua magrezza con anonimi abiti vintage, tipo sottabitini lucidi e scialbi che non rendevano sexy neanche le nostre nonne (eppure il testo parla di forme che attirano l’attenzione degli uomini), stretti tubini midi che imbruttiscono e appesantiscono qualsiasi figura (già quando lo tira un po’ su sopra il ginocchio l’effetto è di grande leggerezza), e con i capelli lisci e scuri che incupiscono il volto apparentemente senza trucco. Irriconoscibile all’inizio. 

Infatti, dopo un po’ che battibeccava col marito indifferente, ci siamo domandati “Ma quando esce la Puccini? Che parte fa?” Non avevamo ritrovato in quel viso piccolo e spento l’incarnato morbido di Elisa di Rivombrosa e il lampo azzurro di quegli occhi un po’ spaesati e un po’ ammaliatori.

Per accentuare il fascino femminile, richiesto dal testo, meglio sarebbe presentarla con una bella capigliatura mossa e mesciata (come nella foto qui accanto)e abiti di lusso più adatti alla sua figura come quello indossato a Sanremo per esempio 

(già quello verde che indossa all’inizio e che si toglie subito perché macchiato è un po’ meglio, stretto in vita, con gonna ampia fino al ginocchio, anche se miserello), e, per riportare nella coppia la carica erotica, dovrebbe mostrarsi con indumenti sexy in camera da letto, altrimenti come lo smuove quel marito apatico e distratto, costantemente attaccato alla bottiglia? Deve fare la gatta in ogni senso.

Più animale televisivo che di palcoscenico, anche sul piano della recitazione la Puccini è poco convincente specialmente nelle scene di seduzione: la voce non è teatrale, è stimbrata, afona (forse perché aveva recitato due giorni prima), senza spessore e non passa, nonostante sia costantemente spinta, la recitazione è monocorde e querula nelle interminabili lamentele femminili, neanche ricordando i momenti d’amore la voce si addolcisce,  eppure il testo è ricco, basta scavare e incidere sulla parola, e allora anche la gestualità diventa più appropriata e aderente. Ma ci vuole studio e un bel lavoro di regia.

Per quasi tutti comunque l’uso del palcoscenico è lasciato all’improvvisazione, almeno così è sembrato. La regia di Arturo Cirillo è piuttosto generica, tutti fuggono qua e là e spesso i due protagonisti sono in balia di se stessi. Visto che lei parla in continuazione, solo a tratti è interrotta da qualche mugugno di lui, il regista dovrebbe inventare qualcosa per non lasciare i due in piedi in mezzo al palcoscenico, lui fermo su un piede e una stampella o zoppicante nei pochi movimenti, lei camminare avanti e indietro senza senso e il tecnico luci dovrebbe giocare un ruolo più importante.

Il teatro richiede in diretta padronanza della scena e della parola, timbro vocale sonoro, fluidità della recitazione, credibilità nel ruolo e comunicativa. Queste qualità le abbiamo trovate nel protagonista maschile, Vinicio Marchioni, Brick il marito attratto più dalla bottiglia che dalla moglie, non si sa se perché stanco della routine o perché inconsciamente ancora legato ad un amico scomparso. L’attore, costretto a muoversi saltellando su un solo piede appoggiandosi ad una stampella (il testo prevede la rottura di un piede), dà prova di grande equilibrio e resistenza, ha voce teatrale sonora che passa e comunica, incisività della parola e quando alza il volume gli armonici si diffondono in sala.

Questa coppia senza figli si trova a confrontarsi con l’altra coppia che ha quasi 5 figli, formata dal fratello di lei Gooper, un rampante avvocato in attesa dell’eredità paterna, sposato con l’arrogante e falsa Mae, con una madre superossessiva e inerme e un padre morente aggressivo con tutti, nonostante le attenzioni a lui riservate nel giorno del suo (forse ultimo) compleanno.

Clio Cipolletta con un rigido abito rosso svasato incarna una puntuta e altezzosa Mae, Francesco Petruzzelli è il machiavellico marito Gooper; molto espressiva è Franca Penone in tailleur nel ruolo della madre ipercinetica un po’ schizzata, un po’ succube, padrone del palcoscenico e della parola Paolo Musio è il padre padrone aggressivo e sempre urlante sopra le righe, Salvatore Caruso è un composto reverendo Tooker e uno spaesato dottor Baugh.

Le scene semplici e concrete di un interno con un letto e un divano sono di Dario Gessati, i brutti costumi di Gianluca Falaschi, le luci di Pasquale Mari e le musiche di Francesco De Melis.


Lo spettacolo è prodotto dalla compagnia Gli Ipocriti

domenica 1 febbraio 2015

Fabriano Teatro Gentile Ferilli e Micheli

Fabriano, Teatro Gentile

SIGNORI...

LE PATÉ DE LA MAISON! 


(23 gennaio 2015)

Quer pasticciaccio 

brutto de famija…

dar punto de vista 

der… pregiudizio

Recensione di Giosetta Guerra

Dove c’è Micheli c’è comicità

Non ho mai visto un allestimento scenico così ricco e dettagliato per uno spettacolo di prosa.










La scenografia di
Gilda Cerullo riproduce l’interno di un appartamento signorile finemente arredato: dalla porta d’ingresso sul fondo, che rende visibile chiunque entri, si accede ad un piccolo disimpegno che da un lato ha una porta da cui di vede la bella cucina moderna e di fronte si allarga nella zona giorno, formata da un grande salone tappezzato di libri che occupa tutto il palcoscenico.  








In questo salone si svolge la consueta riunione “mangereccia” di famiglia, coi cibi cucinati dalla madre che se ne va al momento di andare a tavola e torna alla fine; fratello e sorella coi rispettivi compagni e un vecchio amico comune si ritrovano insieme e incominciano a chiacchierare del più e del meno con una certa leggerezza, ma la differenza di temperamento e di intenzioni, di ideologia politica e di condizione sociale genera vari battibecchi e malintesi tra le due coppie anche per motivi futili, inoltre molti equivoci sono provocati intenzionalmente proprio per stuzzicare la reazione degli altri e creare comicità, ma qualcuno non capta l’ironia e reagisce in modo improprio.

L’argomento che fa discutere è la gravidanza di Arianna, in primis la rivelazione che suo marito Emanuele non è il padre del bambino (e tutti noi a pensare che potrebbe essere l’amico di famiglia), poi la scelta del nome del nascituro, che Emanuele, ricco e di destra, vuol chiamare Adolph. E, se la prima notizia crea un certo disorientamento non privo di curiosità investigativa, la seconda scatena le paranoie del cognato Vittorio che è comunista e l’animata discussione si sposta su altri campi. In realtà è tutto una burla, inventata dalla giovane coppia per movimentare la serata, e ci è riuscita perché il litigio è autentico e non privo di colpi bassi, e gli attori sono stati talmente bravi che anche noi ci abbiamo creduto. Naturalmente tutto si è risolto in una risata, ma qualcosa si è ormai rotto all’interno della famiglia, che non regge l’altro colpo veramente inaspettato ed inaccettabile che giunge alla fine: la relazione sentimentale tra l’attempata madre e il comune amico più giovane di lei, che a ragion veduta hanno sempre mantenuto il segreto. E allora  tutte le cose taciute vengono fuori in modo ingrato e devastante.

 “Un pasticciaccio brutto de famija” per questi miseri “parvenu”, che mette a nudo la loro chiusura mentale e il loro egoismo.

Ề l’adattamento teatrale di Carlo Buccirosso e Sabrina Ferilli del film “Il nome del figlio”, ovvero “Le Prenom di Matthieu DeLaporte e Alexandre De La Patellière, una commedia degli equivoci presentati in modo credibile, una pièce a tratti brillante, a tratti grottesca, con un finale amaro.

La prima parte un po’ lenta e noiosa è vivacizzata dalla vis comica di Maurizio Micheli, più serrata e movimentata è la seconda parte dove esce la vera natura di queste persone, che, nonostante le apparenze e i ruoli conquistati, rimangono ancorate alla stupidità dei pregiudizi che a volte possono rasentare la crudeltà.

La figlia Gabriella è la bella e versatile Sabrina Ferilli, il cui spirito allegro allenta le tensioni e il cui linguaggio dal colore romanesco dà autenticità al personaggio; suo marito Vittorio è un sarcastico e ipercinetico Maurizio Micheli, un attore dalla battuta pronta e con una straordinaria naturalezza gestuale che recita con tutta la sua persona; 

la bella presenza e la padronanza del palcoscenico di Pino Quartullo sono l’ideale per vestire i panni di Emanuele, il bel fratello di Gabriella, socialmente arrivato, sicuro di sé, sposato con la bionda Arianna ben interpretata da Claudia Federica Putrella

bravissima la coppia shock, formata da un riservato e determinato Massimiliano Giovanetti nel ruolo di Marcello l’amico single ritenuto omosessuale tanto da venir soprannominato “Culatello”,

 

e da una scoppiettante seppur brontolona Liliana Oricchio Vallasciani in quello di Liliana, mamma di Gabriella e di Emanuele, da ben due anni segretamente fidanzata con Marcello.


I personaggi sono tutti bene caratterizzati, le loro peculiarità caratteriali sono ben delineate dall’abilità scenica ed espositiva degli attori, che anche fisicamente sono adatti ai ruoli, e dalla fluidità di un abile regista che non poteva essere altri che Maurizio Micheli.







Teatro Tiberini San Lorenzo in Campo Master class di canto col tenore Chris Merritt

 

Teatro Tiberini di San Lorenzo in Campo 
(prov. Pesaro e Urbino)

 MASTER CLASS DI CANTO COL TENORE 
CHRIS MERRITT

4 giorni dal 4 al 7 giugno 2015

Programma

4, 5, 6 giugno lezioni di canto e di dizione mattina e pomeriggio
7 giugno: mattina prova generale,
                pomeriggio alle ore 16 lezione concerto finale aperto al pubblico,
                                            ore 18 buffet offerto

docente di canto e dizione inglese Chris Merritt dalle 10 alle 13, dalle 16,30 alle 19,30
docente di dizione francese Dario Maughelli, dalle 8,30 alle 10
docente di dizione italiana  Giosetta Guerra dalle 15 alle 16,30

L’incontro studio è riservato a 12 partecipanti.
Ogni allievo avrà a disposizione 30/40 minuti di lezione al giorno con il tenore Chris Merritt.
Gli allievi iscritti dovranno essere presenti a tutte le ore di lezione.
Le lezioni di dizione saranno collettive e al bisogno individuali.
Gli orari potranno essere adattati alle esigenze dei partecipanti.
Gli allievi avranno l’attestato di frequenza e libri e prodotti locali in omaggio.
Il concerto sarà fotografato e registrato in dvd.
Presenza di giornalisti, agenti e operatori teatrali.
L’evento verrà pubblicizzato e recensito su quotidiani e riviste musicali, su facebook, sulle testate on line www.mariotiberini.blogspot.com, www.teatrioline.com, www.gbopera.it, www.laltrogiornale.it, www.unavocepocofa915.blogspot.com, www.proopera.org.mx (Messico), Operaclick, e altri.

Nelle pause e dopo cena visite turistiche guidate del territorio e dintorni.
Pacchetti turistici scontatissimi per artisti e parenti e amici che risiederanno in loco.

TERMINE PER L’ISCRIZIONE   :  7 marzo 2015

QUOTA DI PARTECIPAZIONE  : ALLIEVI  EFFETTIVI  €  340,00 per le lezioni +
                                                                       €    60,00 per l’iscrizione
                                         ALLIEVI  UDITORI      €    30,00  al giorno

Vitto e alloggio pensione completa presso l’Hotel
Giardino di San Lorenzo in Campo                         €    50,00 al giorno

Gli interessati dovranno inviare il modulo d’iscrizione compilato e un breve curriculum, senza nulla versare al seguente indirizzo:
Associazione Musicale Mario Tiberini
Giosetta Guerra
Via Marzabotto 10
61047 San Lorenzo in Campo (PU).

Entro il 15 marzo l’Associazione Musicale comunicherà agli iscritti l'accettazione della domanda e l’indirizzo cui inviare entro il giorno 31 marzo 2015 le quote previste.
Dopo tale data verrà inviato il calendario concordato col maestro.


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Associazione Musicale Mario Tiberini
Via Marzabotto, 10
61047 San Lorenzo in Campo (PU)
0721776928    3333416088



MASTER DI CANTO LIRICO CON IL TENORE CHRIS MERRITT
dal 4 al 7 giugno 2015 – from 4 to 7 June 2015

SCADENZA ISCRIZIONI / REGISTRATION DEADLINE:
14 marzo 2015 – March 14th 2015

MODULO DI ISCRIZIONE / APPLICATION FORM

Nome/Name...........................................Cognome/Surname.................................... .............

Nazione/Country ...............................Data di nascita/Date of Birth..............

Città/City ..............................................CAP/Postal Cod………………………

Indirizzo/Adress......................................................................................

Recapito telefonico/Telephone.................................Cellulare/Mobile........................

E-mail................................................................................................

Registro vocale/Voice Type..................................................

chiede di partecipare in qualità di / asks for admission as:

  • ALLIEVO / STUDENT
  • UDITORE / LISTENER

Si autorizza ai sensi del D.lgs 196/03 ad utilizzare i suddetti dati personali a fini amministrativi / You can use my personal dates for administrative files of courses

Allega / Enclosures:
  • fotocopia di un documento d’identità valido / a photocopy of a valid identity document
  • breve curriculum / a short curriculum
Data / Date                                                                                                 Firma / Signature



Firmare e inviare per posta a – Sign and send to:
Associazione Musicale Mario Tiberini – Giosetta Guerra
Via Marzabotto, 10
61047 San Lorenzo in Campo (PU)
Invia una copia anche a – Send a copy also to : 
giomusica@alice.it or giosetta.guerra@gmail.com

Pagamento dal 16 marzo all’31 marzo, dopo nostra conferma di accettazione.

Pay from March 16th to March 31st after our reply