TORINO – TEATRO ALFIERIIL FANTASTICO MAGO DI OZ – Musical di rara piacevolezza
(23 aprile 2010)
Di Giosetta Guerra
Una scolaresca si aggira nella platea del teatro e sale in palcoscenico, ascoltando l’introduzione de Il Mago di Oz di Lyman Frank Baum, narrata dalla maestra. Così inizia Il fantastico Mago di Oz, ispirato al celebre romanzo di Baum, rivisitato da Germana Erba e Franca Dorato, messo in scena, con musiche di Bruno Coli e allestimento della Fondazione Teatro Nuovo e Torino Spettacoli, al Teatro Alfieri di Torino, in collaborazione col Teatro Stabile di Pubblico Interesse Torino Spettacoli, col patrocinio di AIACE Torino e del Museo Nazionale del Cinema di Torino nell’ambito di Sottodiciotto Film Festival.
Di questo gruppo di bambini fa parte Dorothy che esordisce cantando la nota canzone “Rainbow” e per magia, ma soprattutto grazie a fantasiose ambientazioni e a sapienti giochi di luci, entra in un mondo incantato di fate buone e streghe cattive, di pupazzi e animali parlanti, di maghi imbroglioni e temuti, mondo nel quale sono proiettati i desideri nella speranza di realizzarli, ma che invece si possono attuare con la forza della volontà. I protagonisti lo capiscono passando attraverso varie peripezie e illuminati da quell’imbroglione del Mago di Oz diventato improvvisamente buono. Ciò che colpisce in questo allestimento è l’ottimo risultato di un lavoro enorme fatto dai docenti e dagli alunni del Liceo Teatro Nuovo di Torino, una realtà scolastica unica in Italia a tre indirizzi: coreutico, corale e artistico. Magnifico! Qui certamente si riesce ad attuare la tanto agognata “formazione integrale dell’alunno” e lo si fa in un clima di gioia.
Fanno da sontuoso ed indispensabile contorno il coro di voci bianche (acute e ben impostate) “Nuove Voci Ensemble” del Liceo Teatro Nuovo, le danzatrici bianche della Fata (Pale Nord) e quelle colorate della Strega (Pale Sud) con in mano enormi leccalecca come stendardi, le Passanti Verdi e i Mastichini del Mago, le Scimmie e i Servi di scena, le ragazze del tornado e i piccoli Bambini della fiaba. Tutto si svolge dentro una scenografia fiabesca accurata e coloratissima, arricchita da bellissimi costumi e resa estremamente accattivante da un disegno luci preciso e mirato, che ha favorito anche i cambi di scena a vista, resi invisibili da fari puntati sui personaggi del proscenio. Nulla è lasciato al caso. Il lavoro registico di Franca Donato ha del miracoloso: la recitazione, la gestualità esagerata, l’espressione, i movimenti coreutici, le apparizioni, gli ingressi, le uscite, il balletto dei sipari per i cambi di scena, gli elementi scenografici costruiti dagli alunni sono curati con precisione certosina e con un rigore che non lascia tempi morti, se si pensa che tutta la preparazione è stata fatta in soli tre mesi, ma questo vuol dire che anche gli alunni sono bravi e credono in questo tipo di attività. Complimenti anche al preparatore vocale Paolo Zaltron, un applauso particolare alla regista coreografa Franca Donato. Uno spettacolo da far girare.
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