sabato 29 maggio 2010

Concerti a Torino in tempo di Sindone
di Giosetta Guerra

Torino offre svariate occasioni agli amanti della musica classica di ogni epoca, perché oltre alle buone programmazioni del Teatro Regio, vengono organizzati concerti a ingresso gratuito nelle belle chiese della città in varie ore della giornata.
Abbastanza particolare mi è sembrata l’iniziativa del LUNCHTIME CONCERTS (seconda edizione), messa in atto da “Proposteconcerti” con il patrocinio della Città di Torino in collaborazione con l’Assessorato al Turismo: ogni venerdì alle ore tredici si possono ascoltare concerti strumentali e vocali nella chiesa del Santo Sudario (realizzata tra il 1734 e il 1764 e in occasione dell'ostensione della Sacra Sindone sede del Museo della Sindone) in Via Piave.
Il 23 aprile ho avuto la possibilità di ascoltare un giovane pianista dall’aspetto riservato e schivo, ma con una personalità artistica nel contempo sensibile ed energica. Un artista poco plateale, ma di sostanza.

Si tratta di Simone Ferrero di soli 20 anni, già diplomato in pianoforte con dieci e lode presso il Conservatorio G. Verdi di Torino e già protagonista di numerosi concerti sia come solista che come membro di formazioni cameristiche e jazzistiche. Ha frequentato varie masterclasses, ricevuto premi in concorsi nazionali ed internazionali ed è risultato vincitore del progetto Fondazione CRT “Master dei Talenti Musicali”. Ovviamente, come ogni serio musicista, continua a studiare e a frequentare corsi di perfezionamento.
Nel recital pianistico del 23 aprile Ferrero si è addentrato nel virtuosismo e nel melodismo della pagina di Brahms “Variazioni su un tema di Paganini, libro II op. 35” con sicurezza del tocco, ora deciso ed incisivo ora delicato ed aereo, ha trasmesso imponenza e leggerezza con scioltezza delle dita, chiudendo in un crescendo di potenza e di movimento.
Il tocco è adeguato alla scrittura del lungo brano di Schuman “Carnaval op. 9” , irruente e veloce all’inizio, poi in rallentando nei tempi ma non nella forza, sviluppato soprattutto nelle tessiture centrali e gravi con qualche scintillio in zona acuta e atmosfere romantiche nel canto morbido e sommesso; il finale è possente con brevi intarsi di movimenti leggeri.
Incroci delle mani per i trilli e le scale cromatiche discendenti e ascendenti del breve, travolgente e trascinante “Studio trascendentale nr. 10 in fa minore” di Liszt: una prova di vera maestria.
Ferrero ha proposto come bis lo “Studio op. 25, n. 6” di Chopin: una pioggia di note sulla testiera.
Bravo! Un pianista da seguire.



2° concerto

Tutti i lunedì di aprile alle ore 21 nel magnifico Coro delle Monache Agostiniane attiguo alla Chiesa di Santa Pelagia (sorta a Torino attorno al 1740 e restaurata nel 1998) Via San Massimo 21, si sono tenuti concerti strumentali con gli allievi del Conservatorio G. Verdi di Torino, organizzati dall’Opera Munifica Istruzione in collaborazione col Conservatorio.
Il 26 aprile violino e pianoforte sono stati i protagonisti della serata. Giuseppe Locatto al violino e Giorgia De Lorenzi al pianoforte si sono esibiti con la Sonata in Do magg. K 296 di Mozart, ricca di brio e di leggerezza; Martina Amadesi al violino e Paolo Tolomei al pianoforte hanno ben comunicato la ricchezza musicale della Sonata in Fa magg. K 376 di Mozart; Cecilia Fabbro al violino e Junko Watanabe al pianoforte hanno espresso l’inquietudine, la forza e la densità musicale della Sonata op. 100 n. 2 di Brahms; Giuliana Toselli al violino e Silvia Gregoriani al pianoforte si sono cimentati nella Sonata in sol di Debussy, dalla musica molto variata e con salti di registro, priva di una vera linea melodica per prediligere lo studio dell’effetto sonoro.
Un’iniziativa lodevole che l’Opera Munifica Istruzione porta avanti da quindici anni, per dare ai futuri artisti la possibilità di fare esperienza di palcoscenico e di pubblico, peraltro sempre numeroso. Una delle tante, in quanto l’ente è sede di seminari, corsi di formazione e di perfezionamento, di scuole, la più tipica delle quali è il Nido della Musica, ossia l’asilo nido che predilige il linguaggio musicale come strumento educativo. Quest’idea mi fa impazzire. Magnifica!
Una curiosità: Santa Pelagia, che la leggenda ci tramanda come bellissima ballerina divenuta monaca, è oggi patrona delle attrici drammatiche. (Consultare www.santapelagia.it).

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