(13
marzo 2015)
di Giovan Battista Pergolesi
Recensione
di
Giosetta Guerra
Giosetta Guerra
Ostra
è una cittadina nell'entroterra anconetano con vari palazzi antichi
che stanno per essere riaperti al pubblico.
Domenica 13 marzo 2016 il palazzo gentilizio Pericoli ha offerto una location esclusiva al gruppo FAI di Ostra, coordinato da Federica Fanesi, per l'allestimento estemporaneo de La serva padrona di Giovan Battista Pergolesi.
Non essendo ancora pronte le sale al piano superiore, è stato il lungo e vasto atrio ad ospitare un piccolo palcoscenico sopraelevato e il pubblico che non ci si aspettava così numeroso.
Capofila di questo solido carro dei Tespi l'artista locale Roberto Ripesi, protagonista e regista del grazioso intermezzo.


Uberto era il basso Roberto Ripesi, specialista in ruoli di carattere sia per l'eccezionale mimica facciale e gestuale,
sia per la duttilità di un mezzo vocale solido ed esteso in grado di eseguire anche il tipico canto sillabato del buffo.
Serena
Api, neofita ma già padrona del palcoscenico, è una
Serpina
vezzosa e determinata, porge in modo aggraziato una bella voce di
soprano leggero, pulita e scintillante in tessitura acuta, il suono è
un po' chiuso in zona medio grave e la dizione non sempre chiara.


Il
quintetto d'archi "I Cameristi del Montefeltro" era
formato da Eleonora Longoni e Massimo Sabbatini al
violino, Michele Bartolucci alla viola, Colombo Silviotti
al violoncello, accompagnati da Silvia Ercolani al continuo.
Tutti
si sono divertiti, artisti compresi, che si sono esibiti a titolo
gratuito.
E questo non è giusto.
E questo non è giusto.
foto di Filippo Carboni e Giosetta Guerra
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