domenica 29 dicembre 2013

Fano prosa: BOEING BOEING



Fano Teatro Fortuna

BOEING BOEING

commedia in due atti di Marc Camoletti

21, 22  dicembre 2013

 Vista da Giosetta Guerra


Un uomo che si destreggia con disinvoltura tra tre femmine, giovani, belle, disinibite, è il sogno proibito di ogni maschietto, che Bernardo, un architetto italiano di successo trapiantato a Parigi, è riuscito a realizzare, grazie al lavoro delle tre donne e alla complicità di una servante arguta e discreta.
Le tre fidanzate straniere, l’americana Gloria, la spagnola Gabriela e la tedesca Greta, sono hostess di tre compagnie aeree con orari di lavoro diversi. Bernardo tiene puntigliosamente e con successo il calendario dei loro voli, in modo che le tre donne non si incontrino mai. E lo spiega con orgoglio a Roberto, un suo vecchio compagno di scuola piuttosto imbranato, arrivato inaspettatamente dall’Italia.
Ma……..non tutte le ciambelle vengon col buco…..o……tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino……., perché la perfezione di questo calendario romantico viene intaccata dalla tecnologia moderna: un jet Boeing nuovo di zecca, più veloce e tecnologico, accorcia i tempi di lavoro alle tre hostess, che possono tornare più spesso e alla fine si ritrovano tutte e tre insieme nello stesso momento nella casa del loro amante a Parigi.  
I piani sono totalmente stravolti e Bernardo va sul pallone.
Inizia quindi un rocambolesco susseguirsi di situazioni imbarazzanti ed esilaranti, in parte districate dall’abilità della furba domestica, nelle quali viene coinvolto anche l’ospite italiano, prima imbarazzato ma poi per niente contrariato dalle attenzioni delle donne, lui che di donne era proprio digiuno.  
In assenza di Bernardo, Roberto è preso d’assalto dalla focosa hostess americana che vuol perfezionare la tecnica del bacio, poi è preso di mira dall’autoritaria hostess tedesca che vede in lui l’uomo della sua vita. Il balletto delle porte, che vengono aperte e chiuse con ritmo insistente dai protagonisti per comparire e scomparire al momento opportuno, acuisce la frenesia e la suspense.
Materiale bollente per una commedia scoppiettante, che ha trionfato a Londra e a Broadway, ora riproposta dopo 40 anni nella stessa edizione anche in Italia dall'Associazione Culturale Artù in coproduzione con Ente Teatro Cronaca diretta da Mico Galdieri, in accordo con la Sonia Friedman Ltd.
Materiale stimolante per il regista Mark Schneider, che si è avvalso dell’altissimo livello del cast per allestire uno spettacolo esilarante dal ritmo serrato e trascinante senza un minimo arresto o una sbavatura, con una comicità sottile e perspicace mai banale o plateale e con punte esplosive da Boeing Boeing. La professionalità e la bravura degli attori conferiscono una naturalezza quasi istintiva ad ogni frase, ogni gesto, ogni movimento, ogni espressione, ogni atteggiamento.
L’irresistibile mimica e gestualità di Gianluca Ramazzotti nel ruolo del flemmatico, spaesato, confusionario e represso Roberto, la signorile spavalderia di Gianluca Guidi in quello dello spregiudicato viveur Bernardo, la vivace arguzia di Ariella Reggio nelle vesti di un’irresistibile Berta, la governante brontolona e insinuante ma con stile (più volte ha scatenato le nostre risate), 
 
la bellezza e la tenuta scenica delle tre hostess che parlano italiano con inflessioni della loro lingua madre,  

 Barbara Snellenburg l’affascinante americana Gloria,  
 
















Marjo Baratasegui l'ipercinetica spagnola Gabriela,  



 




 

Sonja Bader la rigorosa tedesca Greta

creano uno spettacolo di incontenibile comicità e di grande eleganza. 
  
 
La scenografia (un signorile interno bianco con pochi arredi) e gli eleganti costumi (nella norma quelli maschili e quelli della domestica, colorati i tailleurs delle hostess, bianchi e trasparenti i completi da notte), tutto in stile anni ’60, sono opera di  Rob Howell, le luci di Stefano Lattavo lasciavano troppo in ombra i visi degli attori ("Non c’è stato tempo di perfezionarle" mi è stato detto) e io ero in prima fila……..,da dove son dovuta però scappare a causa di uno spiffero d’aria che mi congelava la testa (l’uomo accanto a me si è messo un berretto di lana). 
Uno spettacolo da vedere che sta facendo il giro della penisola.










 

 
 
 



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