lunedì 15 aprile 2013

DUUM, Teatro Fortuna Fano



TEATRO DELLA FORTUNA | Fano – mercoledì 10 aprile 2013

DUUM  con i SONICS virtuosi a mezz’aria.

Esclusiva regionale
  
 Di Giosetta Guerra

DUUM, parola onomatopeica che rappresenta il rumore del salto, è l’ultima opera di Alessandro Pietrolini, fondatore della compagnia Sonics, e di Ileana Prudente; narra la fantasiosa storia degli abitanti di Agharta che dal mitico regno al centro della terra, dove sono imprigionati, vogliono emergere in superficie per raggiungere la libertà. Alessandro Pietrolini è anche autore dei testi e regista dell’opera insieme ad Antonio Villella, Ileana Prudente e la danzatrice Irene Chiarle hanno creato i costumi, Niki Casalboni si è occupato delle luci e degli effetti speciali.
I continui sforzi, a volte ironici a volte poetici, di compiere il DUUM, ovvero il salto verso l’alto, sono compiuti dai protagonisti acrobati, mentre un uomo mascherato con fiaccola in mano, muto e onnipresente, dà fisicità alla voce recitante fuori scena che narra le fasi  dell’autoliberazione degli abitanti di Agharta. Quella del mostro è un’inquietante presenza di disturbo (un bambino si è anche spaventato all’inizio e poi si è addormentato), la narrazione è inutile e pleonastica, sia perché la storia non si è proprio capita (io l’ho letta sul comunicato stampa, ma gli spettatori non l’hanno letta in nessun posto), sia perché uno  spettacolo di acrobati volanti e danzatori non ha bisogno di una trama.
La nostra attenzione si è concentrata sulle magiche e virtuosistiche acrobazie dei Sonics (compagnia tutta italiana composta di quattro donne e quattro uomini) che hanno tenuto col fiato sospeso, con la bocca spalancata e con gli occhi sgranati gli spettatori del teatro della Fortuna di Fano, che hanno applaudito continuamente anche a scena aperta.
Corpi fisicamente perfetti, armoniosi quelli delle ragazze in bikini, scolpiti quelli dei ragazzi a dorso nudo, si sono prodigati in evoluzioni e contorsioni a terra e in aria al limite dell’impossibile, si sono esibiti in assolo, in coppia, in trio e in insiemi di estrema difficoltà e suggestione su attrezzature mobili, sospese e fisse, in esercizi acrobatici simili a quelli circensi  con una tecnica perfetta basata sull’equilibrio, sull’agilità, sulla potenza muscolare delle braccia e sulla grazia del movimento, frutto di un lavoro certosino e perfezionistico.
Le figure d’insieme restituiscono plasticità, armonia e leggerezza, le ragazze sono snodate e morbide (si son viste delle spaccate oltre i 180° gradi di apertura), i maschi dotati di una muscolatura di ferro, hanno dato dimostrazione di forza dinamica, di equilibrio che sfida il baricentro, di concentrazione estrema, è proprio il caso di dire "datemi un punto d'appoggio e vi solleverò il mondo".
Difficile descrivere i numeri, bisogna vederli, la vista soddisfa più della parola. Come descrivere infatti la levitazione (parola impropria perché il sollevamento avviene grazie ai muscoli e non alla magia, ma rende l’immagine) di due corpi maschili sospesi orizzontalmente a bilancia col solo appoggio di un braccio a terra, o l’equilibrismo sovrumano del ragazzo ai blocchi posizionati su un piedistallo a due o tre metri di altezza, o l’agilità e la potenza delle braccia di quello che si arrampica come una scimmia al palo, tipo lap dance, e assume posizioni trasversali reggendosi su un solo braccio? Questo acrobata veramente formidabile si chiama Lucio Rizzi (l’ha focalizzato mio nipote nella rapida presentazione finale degli artisti). O ancora le spericolate evoluzioni in aria delle ragazze aggrappate l’una all’altra su una sorta di lampadario roteante o gli esercizi acrobatici ai nastri, ai cerchi, alla corda
e al trapezio?  O l'idea registica di far sbocciare enormi fiori azzurri in scena nel finale? 
Insomma andate a vederli.
Tutti sono straordinariamente bravi, ma posso dirvi solo i nomi, vista la precarietà del programma di sala. Eccoli: Claudio Bertolino, Giorgio Richetta, Micol Veglia, Viola Cappelli, Irene Chiarle, Federica Vaccaro. Perché non farli conoscere prima o durante lo spettacolo per far uscire l’artista dall’anonimato ed attribuirgli il giusto merito?
Le luci hanno avuto un ruolo importante, i giochi e gli intrecci luminosi prodotti dalle teste rotanti dislocate in punti strategici hanno creato le atmosfere, tuttavia il magico fascio di luce verde smeraldo, proiettato dal fondale verso il fondo della sala in apertura di spettacolo per dirigere l’attenzione degli spettatori verso gli artisti che nel buio entravano dalla platea con palle luminose in mano, lasciava presagire una maggior ricchezza di giochi luminosi.
La musica aveva caratteri diversi secondo le situazioni.
La compagnia nata nel 2001 ha collezionato straordinari successi in tutto il mondo. Tra tutti la Cerimonia di Chiusura dei Giochi Olimpici di Torino e la Cerimonia di Inaugurazione dello stadio olimpico di Kiev per gli Europei di Calcio 2012.








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