TEATRO DELLA FORTUNA | Fano – mercoledì
10 aprile 2013
DUUM con i SONICS virtuosi a mezz’aria.
Esclusiva regionale
Di Giosetta Guerra
DUUM, parola onomatopeica che rappresenta il rumore del
salto, è l’ultima opera di Alessandro
Pietrolini, fondatore della compagnia Sonics,
e di Ileana Prudente; narra la fantasiosa
storia degli abitanti di Agharta che
dal mitico regno al centro della terra, dove sono imprigionati, vogliono
emergere in superficie per raggiungere la libertà. Alessandro Pietrolini è anche autore dei testi e regista dell’opera
insieme ad Antonio Villella, Ileana Prudente e la danzatrice Irene Chiarle hanno creato i costumi, Niki Casalboni si è occupato delle luci
e degli effetti speciali.

I
continui sforzi, a volte ironici a volte poetici, di compiere il DUUM, ovvero
il salto verso l’alto, sono compiuti dai protagonisti acrobati, mentre un uomo
mascherato con fiaccola in mano, muto e onnipresente, dà fisicità alla
voce recitante fuori scena che narra le fasi
dell’autoliberazione degli abitanti di Agharta. Quella del mostro è un’inquietante
presenza di disturbo (un bambino si è anche spaventato all’inizio e poi si è
addormentato), la narrazione è inutile e pleonastica, sia perché la storia non
si è proprio capita (io l’ho letta sul comunicato stampa, ma gli spettatori non
l’hanno letta in nessun posto), sia perché uno
spettacolo di acrobati volanti e danzatori non ha bisogno di una trama.

La
nostra attenzione si è concentrata sulle magiche e virtuosistiche acrobazie dei
Sonics (compagnia tutta italiana
composta di quattro donne e quattro uomini) che hanno tenuto col fiato sospeso,
con la bocca spalancata e con gli occhi sgranati gli spettatori del teatro
della Fortuna di Fano, che hanno applaudito continuamente anche a scena aperta.
Corpi
fisicamente perfetti, armoniosi quelli delle ragazze in bikini, scolpiti quelli
dei ragazzi a dorso nudo, si sono prodigati in evoluzioni e contorsioni a terra
e in aria al limite dell’impossibile, si sono esibiti in assolo, in coppia, in
trio e in insiemi di estrema difficoltà e suggestione su attrezzature mobili,
sospese e fisse, in esercizi acrobatici simili a quelli circensi con una tecnica perfetta basata
sull’equilibrio, sull’agilità, sulla potenza muscolare delle braccia e sulla
grazia del movimento, frutto di un lavoro certosino e perfezionistico.
Le
figure d’insieme restituiscono plasticità, armonia e leggerezza, le ragazze sono
snodate e morbide (si son viste delle spaccate oltre i 180° gradi di apertura),
i maschi dotati di una muscolatura di ferro, hanno dato dimostrazione di forza
dinamica, di equilibrio che sfida il baricentro, di concentrazione estrema, è
proprio il caso di dire "datemi un punto d'appoggio e vi solleverò il mondo".




e al trapezio? O l'idea registica di far sbocciare enormi fiori azzurri in scena nel finale?
Insomma andate a vederli.
Tutti
sono straordinariamente bravi, ma posso dirvi solo i nomi, vista la precarietà
del programma di sala. Eccoli: Claudio
Bertolino, Giorgio Richetta, Micol Veglia, Viola Cappelli, Irene
Chiarle, Federica Vaccaro.
Perché non farli conoscere prima o durante lo spettacolo per far uscire
l’artista dall’anonimato ed attribuirgli il giusto merito?
La
musica aveva caratteri diversi secondo le situazioni.
La
compagnia nata nel 2001 ha
collezionato straordinari successi in tutto il mondo. Tra tutti la Cerimonia di
Chiusura dei Giochi Olimpici di Torino e la Cerimonia di Inaugurazione dello
stadio olimpico di Kiev per gli Europei di Calcio 2012.

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