lunedì 2 aprile 2012



Fano Teatro della Fortuna

Una Traviata corretta e composta
(martedì 20 marzo 2012, prima)

di Giosetta Guerra

La Traviata è un’opera che riempie i teatri e così è stato anche a Fano.
I tre ruoli protagonisti sono stati ricoperti con correttezza formale dal soprano Eva Mei, dal tenore Antonino Siragusa e dal baritono Roberto de Candia.
Eva Mei, soprano leggero di coloratura, canta con molta grazia unendo doti tecniche e presenza scenica. Nel primo atto trasmette la leggerezza e i turbamenti di Violetta con agilità vocale, progressioni e acuti luminosi, accento incisivo, attacchi morbidi, messa di voce, bei filati rinforzati, finali tenuti, esprime meno le frivolezze della demi-mondaine. È struggente nel secondo atto, dove delinea una figura ricca di pathos e con delicatissime mezze voci realizza la vraie poésie, suggerita a Verdi da Manzoni. Nel terzo sostiene le frasi liriche col canto sfumato, pianissimi, acuti filati.
Antonino Siragusa debutta il ruolo di Alfredo con voce sicura, sostegno del fiato, acuti tenuti e dizione chiara, il timbro piuttosto aspro si addolcisce nelle scene di maggior intimità, diventa tagliente e pieno di fuoco nella scena del pagamento, ma è un Alfredo un po’ freddo e io lo vedo meglio come belcantista rossiniano.
Roberto de Candia entra con proprietà vocale e scenica dei panni di Giorgio Germont, latore della morale borghese che si contrappone con maggior forza a Violetta. La voce, importante per ampiezza, estensione, potenza, di bel colore pastoso, sonora anche nel fil di voce, è sempre gestita sul fiato, il modo di porgere è morbido e nobile, l’ accento è deciso, gli acuti possenti.
Evgeniya Rakova (Flora) ha un buon timbro ed è una bella ragazza.
Tra le figure di contorno, per lo più modeste, (Gilberto Mulargia Gastone, Giacomo Medici Barone Douphol, Roberto Gentili Marchese d’Obigny, Massimo Salucci Giuseppe, Timothy Jon Sarris Domestico di Flora, Ignazio Pucci Commissionario), emerge la voce timbrata di Daniele Girometti nella parte del dottore, che ha solo un paio di battute. Discreta Julija Samsonova (Annina).
La funzione simbolico-espressiva dell’orchestra è in parte realizzata dalla lettura del M° Roberto Parmeggiani alla guida dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini, ispirata nei temi d’amore dell’Ouverture, prorompente nel ritmo delle feste, pompata nel primo atto, più attenta alle voci negli altri due, sommessa e dolente alla rinuncia di Violetta, incalzante col crescere dell’emozione di “Amami Alfredo”, (scena di grande presa emotiva, in cui tutto sembra fermarsi in un’atmosfera sospesa, cullata dall’orchestra e dall’accompagnamento cadenzato del trombone), il pianto dei violini in apertura dell’ultimo atto e gli accordi funebri per il duetto finale restituiscono il clima della tragedia.
Il Coro Teatro della Fortuna "M. Agostini" preparato da Lorenzo Bizzarri esibisce pienezza vocale.
Le scene tradizionali con cambi di fondale, due palchetti laterali con spettatori e un grosso tavolo nero al centro sono di Nicola Visibelli, le luci morbide di Angelo Ticchiati sono gestite da Mirca Rosciani.
Belli i costumi di Micol Joanka Medda e Caterina Bottai, che riservano abiti sgargianti e un po’ pacchiani alle zingarelle e chissà perché vestono Violetta quasi sempre di chiaro (solo nel finale le mettono una vestaglia rossa come il cuscino a terra sul quale è distesa).
La regia di Beppe De Tomasi, ripresa da Renato Bonajuto, è piuttosto piatta e tutto lo spettacolo, seppur corretto, manca di scavo psicologico e di spessore drammatico e tra i due amanti non scatta la passione.

Postilla storica:
Due tenori marchigiani hanno egregiamente interpretato il ruolo di Alfredo: Mario Tiberini nell’800 e Beniamino Gigli nel 900.

cast de La Traviata
foto Amati Bacciardi

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