martedì 1 dicembre 2009

Intervista a Marina Bartoli promettente soprano italiana

Foto: © Marina Bartoli; Ercole sul Termodonte, Spoleto Festival 2006; "Il finto Turco" di N.Piccinni, Teatro "Olimpico" di Vicenza- Guido Turus ©

Da quella inesauribile fucina di voci talentuose che è l'Italia, ecco in Marina Bartoli una vera specialista di opera antica e barocca. Questa luminosa interprete, versata anche nella musica pop, nata a Mantova e diplomata in canto al Conservatorio "C. Pollini" di Padova ha prestato la sua voce nitida e dolce, e la sua sensibilità e bellezza per l'interpretazione e il recupero di ruoli come: Annio ne “La Clemenza di Tito” di B. Galuppi, Agnesina ne “L'Inmico delle Donne” di B.Galuppi, Ippolita nell' “Ercole Sul Termodonte di A.Vivaldi, Alinda, Oronte ed Arpago ne “L’ Incoronazione di Dario” di A.Vivaldi, Fortuna, Allegrezza e Venere ne “Il Giustino” di G.Legrenzi, Dirindina ne “La Dirindina” di D.Scarlatti, Tullia nell’ “Ottone in Villa” di A.Vivaldi, Arianna ne “Il Giustino” di G.Legrenzi, Lucio ne “IL Finto Turco” di N.Piccinni etc. Ha cantato sotto la direzione di molti celebri Direttori: Claudio Scimone, Gustav Leonhardt, Bob Van Asperen, Philippe Herreweghe, Alan Curtis, Thomas Hengelbrock e collabora con vari gruppi ed orchestre: L’Accademia Bizantina, L’Arte dell’Arco, Delitiae Musicae, L’Orchestra di Padova e del Veneto, Il Complesso Barocco, I Virtuosi delle Muse. La rivista Opera Now di Londra l'ha inserita nella categoria Young Artists, who’s hot? Ha ottenuto una Nomination nell'annuario 2009 di "Opernwelt" (Berlino, gli oscar della lirica) come artista più promettente.

Quando e come hai scoperto di avere una "voce"?
A tre anni cantavo a squarciagola improvvisando seconde voci e cercando di sovrastare mia sorella e i miei cugini che venivano a cantare a casa nostra (mia mamma si divertiva a farci imparare delle canzoni accompagnandoci alla chitarra): ho recentemente sentito delle registrazioni in cassetta delle mie “Performance da primadonna” e le ho trovate esilaranti. Personalmente ho scoperto la mia voce verso gli 11 anni, quando -assieme a mia sorella maggiore- sono stata scelta dai professori di Musica per cantare davanti a tutta la Scuola “Happy Xmas (war is over)” di J.Lennon in occasione del Concerto di Natale dell’Istituto. Da quel momento in poi ho cominciato a dedicarmi alla musica leggera (da ragazzina cantavo canzoni Folk e Pop in piccoli locali cittadini) e più tardi alla lirica

Vocalmente come ti definiresti?

Sono un Soprano Lirico-leggero.

A chi non conoscesse la tua voce, cosa faresti ascoltare?

Mi piacerebbe fare ascoltare un’Aria del ‘700 cantabile, dolce (un Andante amoroso per esempio**), perché è in questo genere di scrittura che so di poter dare il meglio. E a chi aprezza (come me) il crossover, canterei l’Aria “Think of me” dal Musical “The Phantom of the Opera” di L.Webber.

** il “Tu virginum corona” dal Mottetto KV 165 “Exultate, Jubilate” di W.A.Mozart / “Nun beut die Flur” da “Die Schoepfung” di F.J.Haydn / “Deh tacete” da “Il Finto Turco” di N.Piccinni etc.

Di quanti ruoli è formato il tuo repertorio?

Da circa una ventina di ruoli, tutti tratti da Opere del Sei e Settecento.

Come nasce il tuo interesse verso il barocco?

Il mio interesse per il Canto Barocco (per Barocco intendo un periodo di tempo molto ampio, che abbraccia tutto il 600 e tutto il 700), è stato frutto di semplice folgorazione. Quando sono stata ammessa in Conservatorio la mia cultura musicale classica si limitava esclusivamente alla letteratura pianistica (studiavo infatti il Pianoforte classico da diversi anni, ma non avevo mai nutrito interesse verso il Canto lirico, solo per quello leggero). Un giorno, le mie insegnanti di Conservatorio mi proposero di leggere un’Aria di Haendel (“Ne men con l’ombre” dal “Serse”) ed io cantandola fui subito pervasa da un senso di benessere e piacere: non conoscevo davvero nulla del repertorio in cui ora mi sono specializzata, ma mi sono fin da subito sentita portata ad esso. E’ stato un amore viscerale, del tutto istintivo: avvertivo chiaramente che quello era il mio “mondo” musicale. Cantare Arie del Sei e Settecento era semplicemente la cosa che mi veniva con più naturalezza, facilità, e che anche mi costava meno fatica. Fin da subito ho cominciato ad ascoltare e leggere Musica Antica con grande voracità, ed ho sempre cercato di frequentare tutti i corsi in cui fosse possibile approfondirne la conoscenza della prassi esecutiva.

Un ruolo che ti ha portato fortuna. Lo canti ancora?

Vengo spesso chiamata per Opere poco note, magari riesumate da manoscritti a lungo dimenticati e per questo non inserite nella consueta programmazione dei teatri, quindi non mi è ancora capitato di ricantare lo stesso ruolo in più di una produzione. Ma non me ne dispiaccio: trovo infatti che la continua novità (frutto della ricerca e conseguente scoperta di preziose perle barocche) sia proprio uno dei punti di forza della Musica Antica.

Qual è il tuo personaggio preferito, quello in cui ti immedesimi di più?

Senza dubbio Donna Elvira del „Don Giovanni“ di Mozart. Conosco tutte le sue strepitose Arie a memoria, mi identifico nel suo temperamento, trovo interessanti e incredibilmente vere tutte le pieghe del suo personaggio. Ma purtroppo è per un’altra voce, non certo la mia.

C’è un cantante, un regista o un direttore che ha influenzato positivamente la tua carriera?


Ce ne sono diversi, ma non uno in particolare.

Cosa ne pensi dell'attuale scena italiana?

Mi sembra assai critica per l’arte e la cultura in generale. Ci sono moltissimi giovani preparati e talentuosi che nonostante studio continuo, sforzi e tenacia non riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro e vivono in una continua ed estenuante situazione di precarietà. Spero in una ripresa progressiva nel 2010: voglio essere ottimista.

Hai progetti per l’immediato futuro?
Concerti barocchi in Germania e Svizzera, un videoclip per una canzone Pop e l’acquisto di una Viola da Gamba: sono appena stata ammessa al Conservatorio di Venezia e non vedo l’ora di cominciare a studiare questo meraviglioso strumento!

Una curiosità:La musica che ascolti di sottofondo a casa tua?

Non la musica classica: per quella ho necessità di attenzione e totale silenzio. Ascolto cantautori italiani (Samuele Bersani, Bruno Lauzi, Franco Battiato, i Tazenda), Folk-rock Usa (Indigo Girls, Jim Croce, Simon & Garfunkel), grandi interpreti femminili (Mia Martini, Noa, Tori Amos, Céline Dion) e più in generale tutta la musica Pop che è di volta in volta sulla scena attuale (ultimamente per esempio mi piace molto il britannico Mika: una sorta di “Evirato cantore” del nostro secolo!).

Ramón Jacques

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