ROF 2019
Pesaro, Teatro Rossini
La riconoscenza
Cantata
pastorale per quattro voci, coro e orchestra
(14 agosto ore 16)
Rossini
compose la cantata pastorale La
Riconoscenza per la principessa di Lucca Maria Luisa Giuseppina di
Borbone, sul dotto testo di Giulio Genoino.
Formata
da sette numeri musicali intercalati da recitativi accompagnati, la cantata è
stata eseguita a Pesaro dall’Orchestra Filarmonica G. Rossini, diretta dal bravo Donato
Renzetti, dal Coro del Teatro della Fortuna M. Agostini, preparato
dall’esperta musicista Mirca Rosciani
e da quattro voci soliste: il soprano Carmela Remigio (la
pastorella Argene), il mezzosoprano Victoria Yarovaya (la pastorella Melania),
il tenore Ruzil Gatin (Fileno) e il basso Riccardo Fassi
(Elpino).
L’Orchestra Filarmonica G. Rossini entra con delicatezza nel ritmo danzante dell’Introduzione con la leggerezza degli archi. Il tocco gentile del M° Renzetti, che dirige con maestria, sensibilità e rispetto delle voci, si avverte per tutto il concerto. C’è infatti un netto contrasto tra la cantabilità e la morbidezza dell’orchestra e il tecnicismo delle voci.
Il soprano Carmela
Remigio presenta poco spessore vocale nell’Aria di Argene, ma acuti sicuri
e buona linea di canto nel duetto Argene/Melania con Victoria Yarovaya, mezzosoprano dalla voce corposa e di
bel colore. Nel terzetto Argene/Melania/Fileno, lungo e sbalzato, la Remigio ha una bella grinta, raggiunge
vette acute e affronta con precisione tecnica la coloratura, la delicatezza d’emissione
affiora quando ammorbidisce il canto, ma la voce rimane fredda; la Yarovaya ha suono pieno e zona acuta sicura, ma perde
spessore nei gravi. La dizione è carente in entrambe. Gatin, introdotto
da arpa, corno e flauto, presenta una vocalità chiara e tagliente da tenore
contraltino, sicura negli attacchi acuti, svettante nel registro
sovracuto, morbida nel canto a mezzevoce, e un buon sostegno
del fiato, tuttavia per una parte così impervia la voce è da perfezionare.
Nonostante la sua brevità, l’aria di Fileno permette a Fassi di mettere
in mostra la sua preziosa voce di basso cantante, dal bel colore scuro, ricca
di armonici, suoni rotondi e pieni, zona grave accattivante ed una dizione
comprensibile.

Il Coro, che interviene solo
nell’Introduzione e nel Finale, esibisce pienezza del suono e
buon amalgama sonoro.
Edizione critica della Fondazione Rossini in
collaborazione con Casa Ricordi e a cura di Patricia B. Brauner.
Fotografie Studio Amati Bacciardi
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