Rimini,
Nuovo Palacongressi Auditorium
Sala della Piazza
Concerto per violino e orchestra
dedicato a Cajkovskij
e a Rachmaninov
Protagonisti
la Cajkovskij Symphony Orchestra
diretta da Vladimir Fedoseyev
e Julian Rachlin violinista solista
diretta da Vladimir Fedoseyev
e Julian Rachlin violinista solista
(02 Settembre 2013)
Di Giosetta Guerra
Il secondo concerto della rassegna
malatestiana al Palacongressi di Rimini era dedicato ai compositori russi
Cajkovskij e a Rachmaninov.
La serata si apre con l’Introduzione e Valzer da Evgenij
Onegin di Pëtr Il’ič Čajkovskij, una musica trascinante che mette in
luce la compattezza del tessuto sonoro dell’orchestra e la voce dei singoli
strumenti in un’alternanza di tinte, colori, volumi, intensità del suono.
Segue il Concerto il
re maggiore per violino e orchestra op. 35 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, in
tre movimenti: Allegro moderato, Canzonetta – Andante, Finale – Allegro vivacissimo, aperto dal
suono pieno dell’orchestra. Il violino di Julian Rachlin attacca in
pianissimo un tema che ci ricorda la Carmen di Bizet, un violino che si
destreggia tra suoni delicatissimi, trilli, diminuendo e mezze voci da brivido.
I suoni acuti hanno vibrazioni particolari, i suoni gravi sono densi e corposi.
La velocità delle dita sulle corde e l’elasticità dell’archetto fanno capire
che stiamo ascoltando un virtuoso del violino.
Julian Rachlin è infatti uno degli artisti più carismatici del momento, la sua interpretazione è intensa e comunicativa, suona lo Stradivari “ex Liebig” del 1704 ed è il solista più giovane che ha suonato con i Wiener Philarmoniker diretti da Muti.

Julian Rachlin è infatti uno degli artisti più carismatici del momento, la sua interpretazione è intensa e comunicativa, suona lo Stradivari “ex Liebig” del 1704 ed è il solista più giovane che ha suonato con i Wiener Philarmoniker diretti da Muti.
Il tema viene ripreso dall’orchestra e
il violino fa le variazioni con saltellati,
suoni acutissimi, scale cromatiche discendenti, arcate graffianti, velocissime e
poi carezzevoli in un funambolico gioco di piani e forti, di vibrazioni, di
linee melodiche e di ornamentazioni virtuosistiche, quasi in competizione con
l’orchestra, per poi placarsi nella dolcissima melodia del tema musicale.
Il virtuosismo sfrenato, fitto e
insistente, del violinista, che, da grande concertista, suona tutto a memoria,
si ripercuote nell’orchestra, diretta con gesto morbido e sicuro da Vladimir
Fedoseyev
Le Danze sinfoniche op. 45 di Sergej Vasil'evič Rachmaninov sono
una suite orchestrale in tre movimenti: Non
allegro, Andante con moto Tempo di
valse, Lento assai - Allegro vivace. Il lavoro, completato nel 1940, è l'ultima
composizione di Rachmaninov, dà rilievo più alla sinfonia che alla danza, è di forma
gradevole ed elegante, di tinta romantica e pone attenzione ai singoli timbri
strumentali.
Un ritmo cadenzato e ripetitivo con
arcate cupe e dense e strappi di tromba apre il primo movimento Non allegro. Il dinamismo ritmico della partitura si
esprime nell’alternanza di sonorità violente e sonorità sommesse in orchestra, nel
grande contrasto tra fortissimi e pianissimi; la morbidezza delle voci
solistiche degli strumenti a fiato e i lunghi dialoghi tra oboe, clarino,
fagotto, pianoforte e archi esternano una melodia ampia e sommessa, che poi
esplode in sonorità crescenti e deflagranti scandite dalle percussioni. Tutti
gli strumenti, anche i più inusuali come i martelletti, i tamburelli, il
triangolo, i piatti e le campane, fanno sentire la loro voce nitida e scandita.
L’amalgama è compatto e si espande nei
crescendo, è un fluire costante della massa sonora arricchita dalle
fiorettature dei singoli strumenti, dagli strappi degli ottoni e dai colpi
della grancassa, fino ai sinistri ed inquietanti squilli di tromba del Dies
Irae nel violento, incalzante
movimento finale.
Come bis da Sonate
e Partite di Bach, Partita n. 2
per violino solo, una romanticissima pagina con la delicatezza dei pianissimo
del violino sopra i suoni fluttuanti dell’arpa e poi una pagina dal ritmo vivace
e vigoroso, festante come le tipiche danze popolari russe (Sarrabanda).
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