ROF 2018
Concerti di belcanto
Visti e ascoltati da Giosetta Guerra
ROSSINIMANIA
Auditorium Pedrotti
sabato 18 agosto ore 21
Il regista Filippo Crivelli ed il musicologo Emilio Sala hanno allestito un Cabaret
Rossini per raccontare in stile leggero l’humour autoironico ricorrente
nei Péchés
de vieillesse che Rossini compose a Parigi nel
1855. Le prime sei composizioni vocali, che compongono l’album Musique anodine e che Rossini dedicò alla nuova moglie Olympe, sono “modestes mélodies” che corrispondono ad altrettante intonazioni di uno stesso testo di
Metastasio “Mi
lagnerò tacendo”.
E questo verso viene ripetuto dai cantanti lirici Anna Bonitatibus (mezzosoprano chiaro in tessitura acuta e corposo
nella zona medio grave), Sofia
Mchedlishvili che gestisce bene
una bella voce di soprano, Daniele Antonangeli con buona voce d basso/baritono e Ruzil
Gatin (bravo tenore dallo squillo sicuro), accompagnati al pianoforte da Antonio Ballista.
I vari ambienti, che si sono
susseguiti senza una coerenza specifica all’azione, sono risultati della
proiezione video di Le Stazioni Contemporary Art di Carlo Cinque, con interventi artistici di Emilio Isgrò e Antonio
Trimani.
Lo spettacolo è iniziato con la
lettura di una lettera di Olympe sulle condizioni di salute del marito a Parigi
e le voci recitanti fuori scena degli attori Valentina Ferrari e Mario
Cei hanno illustrato, tra un brano musicale e l’altro, le fasi degli anni
della vecchiaia di Rossini, inserendo anche il testamento del compositore. Il
soggetto non era dei più gioiosi, ma ci ha pensato il bravo e simpatico pianista Antonio Ballista ad alleggerire la
tensione con commenti ironici sul suo strumento, facendo del
pianoforte la seconda voce del duetto dei gatti col tenore, eseguendo alcune
pagine dei Péchées e di altri autori anche in duo col violino di Gabriel Martinotti e il frizzante Un
petit train de plaisir con tocco leggero e fluidità del suono e accompagnando
con classe e disinvoltura le arie dei cantanti.
Di pagine conosciute il noto
mezzosoprano Anna Bonitatibus ha
cantato “Di tanti palpiti” dal Tancredi
mettendo in luce la sua abilità e il tenore ha cantato la chanson du bébé e il duetto
buffo di due gatti.
Le quattro voci liriche insieme
a Massimo Ranieri hanno cantato “La danza, tarantella” da Les
Soirées musicales di Rossini e l’adattamento del quintetto “Buona sera” da “Il barbiere di Siviglia”.
Come solista Massimo Ranieri accompagnato dal
pianista ha cantato “Hommage à Rossini”, canzone composta
nel 1864 per festeggiare il diciottesimo compleanno di Rossini e accompagnato alla
chitarra da Eugenio della Chiara ha cantato due canzoni napoletane, Cannetella
e Fenesta
vascia.
Peccato che la performance di Massimo Ranieri sia stata limitata a
tre canzoni napoletane, di cui non ho capito la pertinenza e a due brani
d’insieme, quando c’erano ben altre carte da giocare. Ranieri, oltre ad essere
un cantante storico, ha una padronanza del palcoscenico ed un’abilità attoriale
fuori dal comune. Per il suo debutto al ROF lui doveva impersonare Rossini e
narrare in prima persona e in palcoscenico la vita parigina del compositore. Chiedo
venia, ma non ho capito la ragione di questa scelta.
Sono state eseguite musiche di
Rossini, G. Nadaud, C. Weyse, I. Strauss, M.-F. Pillet-Will.
Lo spettacolo è stato
videoproiettato in diretta in Piazza del Popolo.
foto Amati e Bacciardi
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