ROF 2018
Concerti di belcanto
Visti e ascoltati da Giosetta Guerra
Teatro Rossini
Giovedì 16 agosto 2018 ore 16
Grandi scene rossiniane con
Nicola Alaimoe Remo Girone
Nicola Alaimo è stato protagonista di un grande concerto, ideato con la consulenza di Sergio Ragni, un po’ diverso dai soliti, perché i brani sono stati presentati ed illustrati nel loro percorso storico e musicale dall’attore Remo Girone.
Un concerto tutto rossiniano con pagine da Torvaldo
e Dorliska, Maometto II, Il
viaggio a Reims e Semiramide, col supporto
dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini diretta
da Michele Spotti ed il Coro del Teatro della Fortuna M. Agostini,
diretto da Mirca Rosciani.
Grande voce di baritono quella di Nicola Alaimo, unica per ampiezza,
estensione, volume, pienezza e tenuta del suono in tutti i registri, usata con
grande generosità. Voce infinita, che si espande naturalmente da sola e
conquista il pubblico, ma se ne apprezza maggiormente il colore se contenuta. Nella
cabaletta “Duce di tanti eroi”,
gestita tutta sul forte, c’è stata una gara tra voce e orchestra, che non ha favorito
nessuno. Meglio quando, con la tecnica che gli è familiare, il baritono cerca
di contenerne la possenza con sensibili mezze voci (“Ah, perché la conobbi”), quando ne sfrutta la duttilità per il
canto di coloratura, o quando opta per la morbidezza del canto (“Togli a me quel terribile aspetto”). La
dizione è chiara, l’interpretazione magistrale.
Un canto morbido tutto sul fiato con arcate
larghe e suoni tenuti sopra il disegno caldo dei violoncelli ha caratterizzato
il bis tratto dal Guglielmo Tell e un sillabato fitto tinto d’ironia ha dipinto la
figura di Don Magnifico dalla Cenerentola.
Il coro, ben preparato dalla Rosciani, è risultato prepotente in Torvaldo,
la sezione maschile di sole 20 persone è stata possente in Maometto, la sezione
femminile ha ingentilito l’atmosfera attorno a Lord Sidney ne Il
viaggio a Reims con vocalità delicata e melodiosa, ha cantato sul forte
in Semiramide
producendo una sonorità imponente.
L’orchestra ha eseguito a pieno volume la Sinfonia di Torvaldo e Dorliska che ci ricorda La
Cenerentola, si è espressa in modo brillante
nell’introduzione di Maometto, è risultata variegata nella lunghissima e bellissima Sinfonia di Semiramide: delicatezza degli assolo del corno, leggerezza e agilità degli archi,
irruenza del tutto orchestrale e forza nei crescendo, fluidità del suono
nell’alleggerimento della sonorità. Nel ritmo sta la potenza della musica.
Travolgente e di grande presa sul pubblico, che è scoppiato in una
interminabile ovazione.
foto Amati e Bacciardi
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