Massimo Viazzo
Anita Rachvelishvili (Carmen)Jonas Kaufmann (Don José) - Marco Brescia / Teatro alla Scala
Anita Rachvelishvili è una vera scoperta. La giovane georgiana ha cantato molto bene, con perfetta omogeneità timbrica, riuscendo ad infondere calore e passione in ogni frase. La sua non è parsa una Carmen diabolica, né tantomeno una femme fatale, ma una donna vera che seduce con il suo fascino naturale. Jonas Kaufmann (Don José) ha conquistato per il timbro brunito e per la spavalderia e prestanza dell’accento, ma soprattutto lascia ammirati la sua capacità di fraseggiare ombreggiando di chiaroscuri (cosa rara nei tenori di oggi) la linea musicale. Più ordinario il fraseggio di Erwin Schrott (Escamillo), ma l’attore è navigato. Un po’ a disagio vocalmente, invece, Adriana Damato (Micaela) L’interprete è pallida e la voce sembra non avere gli appoggi giusti per poter correre sempre in modo soddisfacente. La sua è stata comunque una prestazione in crescendo. Al termine della recita pensando alla direzione d’orchestra mi è sorta una domanda: sarebbe piaciuta a Nietzsche la Carmen di Daniel Barenboim? Cito Friedrich Nietzsche perché fu proprio il filosofo tedesco ad additare il capolavoro di Bizet come giusto antidoto per guarire dal “contagio” wagneriano (di cui pure lui non ne era rimasto immune). In effetti quella leggerezza, quella solarità, quella luce “africana” che tanto commossero Nietzsche non sembrano essere nelle corde del direttore di origine argentina. Il peso fonico degli archi e qualche stacco di tempo più lento dell’usuale non possono che rimandare proprio al compositore del Ring. Merito di Barenboim è di aver spesso strizzato la partitura lasciando affiorare bellezze segrete salvo poi con strappi inusitati reimmergerci nel clima fatale della vicenda (magistrale in tal senso la “scena delle carte”). E quel crescendo ritmico e dinamico calibratissimo ed avvolgente che nella taverna di Lillas Pastia porta ad una ridda quasi infernale ha del prodigioso. Un timoniere impavido alla guida di una nave che veleggia sicura, per una “prima” da incorniciare!
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