SAN
LORENZO IN CAMPO (PU),
TEATRO TIBERINI
(venerdì
11 marzo 2016)
ILIADE,
l’ira, la vendetta, la pietà.
Radioteatro di Luca Violini
di
Giosetta Guerra
Quando
si ascolta una favola o un racconto o un film alla radio è la nostra
fantasia che crea ambienti, mentre le sensazioni sono create dal
colore della voce narrante e dalla capacità del narratore di usare
il mezzo vocale a fini espressivi. Luca
Violini, attore, doppiatore,
regista, speaker dei canali Radio, possiede questi mezzi ed ha usato
il semibuio del teatro Tiberini per fare "radioteatro". Nella
fattispecie si può parlare di radiodramma, visto che l'argomento è
la storia cruenta della guerra di Troia.
Luca
Violini, solo in palcoscenico
davanti ad un microfono e ad un leggio, dopo aver chiesto al pubblico
di chiudere gli occhi, ha effettuato una lettura teatrale dell'Iliade
di Omero, di quella parte che racconta l’ira, la vendetta, la pietà
di Achille nei confronti di Agamennone che lo priva della schiava
Briseide, di Ettore per l'uccisione dell'amico fraterno Patroclo e di
Priamo a cui riconsegna il corpo del figlio Ettore. E lo ha fatto
cambiando colore e registro per adattare la sua voce alle peculiarità
dei personaggi. Bravo e bella l'idea, ma una regia più attenta ai
volumi sonori e alla maggior visibilità delle espressioni del volto
troppo nascosto e troppo in penombra, e, ripeto, qualche decibel in
meno avrebbero favorito la godibilità dello spettacolo.
Purtroppo
il testo non era di facile comprensione anche per chi conosceva
l'argomento, specialmente nella prima parte dove si susseguono nomi e
vicende, la recitazione, a volte insinuante, era per la maggior
parte affannosa e violenta fino al limite dell'incomprensione della
parola e l'ira del pelide Achille era accentuata da effetti sonori
assordanti, mentre nelle altre due parti è stato più facile seguire
la parola, perché i personaggi erano pochi e la narrazione era
intramezzata dai dialoghi, fatti sempre da Violini cambiando la voce.
Difficile e sconvolgente il dialogo tra Achille ed Ettore morente,
commovente la voce piangente di Priamo sopra una musica morbida e
suoni lunghi, intenso il dialogo con Andromaca sopra un tessuto
sonoro sospeso. Suoni misteriosi dal potente
effetto evocativo (alcuni da film horror) si alternavano a rumori della natura, quali il costante sibilo del
vento, i gridi sinistri dei gabbiani che volano sopra i duellanti, il
fragore della battaglia col suono ferrigno delle lance contro gli
scudi.
Le
voci femminili di Andromaca, Cassandra, Ecuba, Elena erano
registrate.
Il
pubblico era composto prevalentemente da alunni dei Licei Torelli di
Pergola, Mamiani di Pesaro e Nolfi di Fano, preparati dall'Amat nel
pomeriggio, che hanno apprezzato lo spettacolo e la formula nuova di
creare sensazioni, che sarebbero state più penetranti se non fossero
state disturbate da sonorità di fondo così alte e deflagranti.
Voci
femminili fuori campo di Caterina Rosi e Milena Costantini, musiche e
post produzione audio di Gabriele Esposto, disegno del suono Claudio
Cesini, regia di Luca Violini, produzione di Quellicheconlavoce.
Nessun commento:
Posta un commento