Maria Aleida
(domenica
21 febbraio 2016 ore 17)
Servizio di Giosetta Guerra
Il soprano dalla gola di cristallo, nonostante una brutta laringite, ha cantato come un usignolo.
Il soprano dalla gola di cristallo, nonostante una brutta laringite, ha cantato come un usignolo.
Fermento
nelle Marche per l'anniversario della nascita di Gioachino Rossini
(29 febbraio 1792) e per il bicentenario dalla prima
esecuzione, al Teatro Argentina di Roma, de "Il
barbiere di Siviglia"
(20 febbraio 1816).
Al Teatro della Fortuna di Fano un bellissimo omaggio a Rossini è stato presentato dall'Orchestra Sinfonica Rossini e dal soprano Maria Aleida.
Al Teatro della Fortuna di Fano un bellissimo omaggio a Rossini è stato presentato dall'Orchestra Sinfonica Rossini e dal soprano Maria Aleida.
Guidati
dal M° Daniele Agiman, direttore stabile dell’OSR,
l'orchestra ha esordito con un inedito del M° Roberto Molinelli,
direttore per l’Innovazione dell’OSR, Rossini-Fantasie
ossia Guglielmo, il barbiere ladro di Siviglia, un mixage
fantasioso di brani delle due opere.
Poi
è entrata nel vivo del vero Rossini eseguendo le magnifiche Sinfonie
de L’italiana in Algeri, La Cenerentola,
Tancredi, Aureliano in Palmira.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta splendida orchestra e dolce e forte, che nel pensier rinova la goduria!
La
leggerezza e levigatezza del suono, che resta morbido anche nei
rigonfiamenti dei crescendo, la trasparenza aerea e l'agilità degli
archi, la voce sorniona dei legni, gl'interventi carnosi dei corni, i
trilli argentini dell'ottavino, la fluidità del suono e il brio
dell'orchestra tutta hanno restituito un sinfonismo armonioso e
avvolgente e il vitalismo coinvolgente della musica rossiniana.
Discreta e attenta ma sempre presente nell'accompagnamento delle arie
del soprano.
Altro
splendore del pomeriggio musicale la bella e brava Maria Aleida,
giovane soprano cubano dalla gola di cristallo, che, nonostante la
laringite annunciata, ha cantato come un usignolo. Autentico soprano
leggero di coloratura, estesissimo (3 ottave) e agilissimo, ha
stupito per la facilità con cui percorre difficili scale cromatiche
ascendenti e discendenti e raggiunge vertici astrali con una
limpidezza del suono che zampilla tra acuti, sovracuti,
picchettatti, trilli, filati. E la voce aumenta di spessore e di
ampiezza man mano si espande nella tessitura acuta. L'emissione è
accurata, la
dizione chiara e l'eleganza è la cifra stilistica del
suo modo di porgere e della persona. Bellissima con un bellissimo abito rosso plissé, lungo fino a terra, senza fronzoli, semplice ma con un tocco di civetteria e di sensualità (un corpetto incrociato con una spalla scoperta che lascia intravedere una piccola nudità sopra il giro vita).
Se l'agilità vocale è l'elemento che colpisce nell'aria di Donna Fiorilla "Non si dà follia maggiore" da Il Turco in Italia, nell'aria di Rosina "Una voce poco fa" da Il barbiere di Siviglia vien messa in risalto una zona acuta luminosissima costellata di picchettati cristallini che bucano le orecchie e la lunga difficile fioritissima aria della Contessa di Folleville "Partir, oh ciel! desio" da Il Viaggio a Reims la battezza virtuosa doc, per la melodiosità del canto d'espressione nei filati di seta dei languori della contessa, per l'agilità nella sillabazione fitta e nei trilli, la duttilità nelle scale e nei glissando e per la sfrontatezza degli acuti.
L'aria
di Amenaide "Giusto
Dio che umile adoro" da
Tancredi
mette in luce l'eleganza
della linea di canto nella frasi con tempi lenti, ma anche la
facilità impressionante di eseguire le più spericolate fioriture e
di ascendere a sovracuti astrali; il canto morbido, la potenza degli
acuti abbelliti da difficili vocalizzi e da picchettati d'acciaio, la
fitta coloratura con sovracuto finale lanciato e tenuto di Zenobia
nell'aria "Tremar
Zenobia?... Là pugnai; la sorte arrise"
da Aureliano
in Palmira e
il bis,
l'aria
estremamente mossa di Fiorilla
"Presto
amiche"
da
Il Turco in Italia tutta
gorgheggi e passaggi virtuosistici con scale ascendenti e discendenti,
hanno
consacrato Maria
Aleida "belcantista
di classe" , "virtuosa oltre ogni limite" e
"rossiniana dop".
Tranquillamente
il soprano, rielaborando una frase di Cyrano di Bergerac, potrebbe dire:
"E alla fine di ogni aria
con l'acciaro dell'acuto
IO TOCCO!"
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