R.O.F. 2015
Pesaro - Rocca Costanza
Donato Renzetti
e la Filarmonica
Gioachino Rossini
in concerto
(21 agosto 2015)
a
cura di Stefano Gottin
Già
un anno fa, a Rocca Costanza, la Filarmonica Gioachino Rossini
– di recente costituzione e giovane nell’organico - si era
distinta in una Terza Sinfonia di Beethoven ottimamente
eseguita e nel trionfale concerto del contralto Ewa Podles
nell’ambito del ROF 2014, in occasione del quale
l’orchestra pesarese aveva saputo accompagnare con duttilità ed
efficacia la grande artista polacca anche in brani inconsueti e
tecnicamente difficili, producendosi poi con maestria anche in alcune
ouverture di non frequente ascolto (Medea, La
Clemenza di Tito, Euryanthe).
Tanta
qualità esecutiva, unita a un sano e giovanile entusiasmo, nonché
all’impegno e alla competenza del maestro Michele Antonelli,
direttore della compagine e pesarese doc dotato di
un’apprezzabile esperienza internazionale, lasciavano prevedere
positivi sviluppi; e così è stato.
Il
Comune di Pesaro, riconoscendo il valore del progetto, ha infatti
concesso a titolo gratuito una sede all’orchestra. Il ROF anche
quest’anno ha deciso di avvalersene ne Il Viaggio
a Reims e nella trionfale Messa di gloria
di Rossini diretta da Donato Renzetti.
Inoltre,
dopo la performance di luglio accanto al tenore Juan Diego
Florez, la FGR è tornata al Beittedine Art Festival di Beirut il
27 agosto per accompagnare un’altra cantante di fama mondiale, il
soprano Anna Netrebko.
Last
but not the least, il 29 marzo 2016 l’Orchestra sarà
protagonista, sempre insieme a Florez, di un altro concerto
niente meno che alla Royal Albert Hall di Londra.
Tuttavia
i due eventi maggiormente positivi occorsi nel 2015 hanno una valenza
per così dire strutturale, essendo destinati a dispiegare effetti
nel medio - e speriamo lungo - periodo: la nomina quale direttore
principale di uno dei più grandi direttori d’orchestra a livello
internazionale, il maestro Donato Renzetti, musicista di
straordinaria esperienza, ferratissimo nel repertorio sia operistico
sia sinfonico, a proprio agio in ogni ambito della produzione
musicale, dal Settecento ai contemporanei e, tra l’altro, uomo
molto equilibrato e di ottime maniere (insomma non è uno che se la
tira…), per di più generoso e molto attento alle istanze e alle
esigenze dei giovani. Insomma, una scelta migliore non si sarebbe
potuta fare.
Sia
come sia, la FGR si è poi trovata coinvolta in uno straordinario
progetto, affidato proprio a Renzetti: quello della Bottega
di Peter Maag, intitolato al grande direttore elvetico e vero
laboratorio per formare sul campo giovani musicisti, direttori e
cantanti. Trattasi di un progetto triennale che vedrà produrre, a
Pesaro, i tre capolavori “targati” Mozart-Da Ponte, ossia Le
Nozze di Figaro (agli inizi di settembre al Teatro Rossini),
quindi Don Giovanni e Così fan tutte.
Tutto
questo per introdurre l’eccezionale concerto sinfonico che il 21
agosto si è tenuto a Rocca Costanza, con un Donato Renzetti
in grande spolvero sebbene reduce da una Gazza ladra
faticosissima quanto applauditissima e magistralmente diretta.
Nonostante
la serata fredda e ventosa, l’Orchestra ha saputo cimentarsi in un
programma variegato, interessante e di grande impegno, che andava dal
poema sinfonico Finlandia di Jan Sibelius (1865-1957)
di cui ricorre quest’anno il 150° della nascita, alla
Sinfonia n. 5 in mi minore di P. Il’ic Ciaikovskij
(1840-1893). Tali lavori, assai noti, sono stati sagacemente
intercalati da Renzetti con brani pressoché sconosciuti
quanto stimolanti: An unanswered question di Charles
Ives (1874-1950), brano di andamento lento e pervaso da diafane
trasparenze (eccellenti gli archi nei pianissimi), e il
brillante e classico Concertino per Xilofono e Orchestra
del nipponico Toshiro Mayuzumi (1929-1997), dove il solista, ottimo
davvero, si è prodotto in una difficile cadenza nel primo movimento
e in due bis, applauditissimi, di J. S. Bach.
I giovani musicisti, guidati da un Renzetti concentratissimo, preciso negli attacchi, partecipe, coinvolto e coinvolgente, si sono superati sia negli interventi solistici, sia per l’equilibrio negli assiemi, sia per il buon amalgama complessivo e nei singoli settori dell’organico. Entusiasmanti sono stati i pieni orchestrali e lo scatto che Renzetti ha saputo infondere all’Orchestra nelle “strette”, ovviamente senza mai perdere un grammo di controllo e senza che un settore mai prevaricasse sull’altro. Insomma una serata strepitosa, nonostante il vento e un concomitante concerto di una musica imprecisata fuori dalla Rocca si ingegnassero a disturbare il nostro concerto (roba da matti!).
Il
presidente dell’Ente Concerti, avv. Guidumberto Chiocci, ha
premiato Renzetti con un busto in ceramica di Gioachino Rossini, al
che il maestro abruzzese (oltre a tirare simpaticamente le orecchie
all’Assessore alla Bellezza del Comune di Pesaro, Daniele Vimini,
dicendo che, in futuro, un concerto del genere si dovrà
necessariamente suonare in un luogo chiuso), ha sollecitato sostegno
per la FGR sottolineandone il livello e dicendo che si tratta di una
grande realtà non solo per Pesaro ma per l’Italia, al punto che è
sua intenzione portare questi ottimi giovani in giro per il mondo.
L’Orchestra a questo punto si è prodotta in un entusiasmante bis
ripetendo il finale della 5^ Sinfonia di Ciaikovskij con uno
straordinario impatto e un’inusitata franchezza, degni di una
compagine ai massimi livelli. Bravissimi tutti! E grazie a Donato
Renzetti che ci auguriamo diventi sempre più pesarese…
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