San Lorenzo in Campo (PU) Teatro Tiberini
Una lezione spettacolo sulla nascita del teatro
(17
marzo 2015)
di
Giosetta Guerra
Un
altro monologo al teatro Tiberini per chiudere la breve stagione
teatrale organizzata dall’AMAT col sostegno dell'Amministrazione
comunale.
In
palcoscenico il versatile Eugenio Allegri, attore torinese
dalle mille sfaccettature che ha lavorato con artisti di chiara fama,
come Dario Fo, Stefano Bollani, Alessandro Baricco e tanti altri. E
proprio di Dario Fo si sentiva l'impronta recitativa, il Dario Fo del
gramelot e del “Mistero Buffo”, di cui alla fine
Allegri ha recitato alcuni passi, ma il carisma e la forza teatrale
di Dario Fo sono di ben altra levatura.
La
Commedia dell’Arte è al centro dello spettacolo, nel senso che
Allegri ci propina una lunga lezione sulla nascita e sullo sviluppo
del teatro comico, che nasce dal popolo e dalla piazza, sul contrasto
tra Carnevale e Quaresima (ha detto che per carnevale l'attore si
mette un naso grosso e per quaresima una maschera bianca, boh!). In
omaggio alla maschera veneziana indossa la maschera del vecchio
Pantalone e parla in dialetto veneziano, interpretando da solo un
dialogo tra padre e figlio, indossa varie maschere e per ognuna
cambia voce, registro, recitazione, parla in versi, per
endecasillabi, e il pubblico coinvolto risponde.
Riprende
la storia del teatro dal 1500 al 1700, quindi menziona Ruzzante,
l'Aminta
del Tasso, Cyrano
di Rostand, poi si veste e saltella da Arlecchino.
In
pratica intercala la spiegazione, appesantita da fastidiosi “come
dire”, con gradevoli esempi interpretativi, riconoscibili da
chi sa la storia del teatro; Allegri, mobilissimo e instancabile, è
bravo nella caratterizzazione del personaggio, sia esso diabolico o
angelico, comico o drammatico, ma in realtà non si capisce dove
voglia andare a parare, perché l'argomento è talmente vasto che non
basta pizzicare in qua e in là per esaurirlo o renderlo chiaro.
Si
ha l'impressione che il suo obiettivo sia quello di far ridere la
gente, fidando sullo stimolo immediato. E la gente ride. Quindi?
Obiettivo raggiunto.
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