martedì 1 marzo 2011

Tango. Filo diretto tra Senigallia e l’Argentina



TEATRO LA FENICE

di Senigallia (AN)

EVENTO SPECIALE

(giovedì 10 FEBBRAIO 2011 ORE 21)





Il tango di Roberto Herrera

e la sua compagnia argentina

Servizio di Giosetta Guerra

Una passione che diventa professione

Il tango argentino non conosce la via del tramonto. Nato nella seconda metà dell'800 nella regione del Río de la Plata come espressione popolare, diventa poi una forma artistica ed assume come strumento tipico il bandoneón, uno strumento musicale diatonico simile alla fisarmonica o all'organetto che scandisce la musica con ritmo sincopato, per dare forti accenti di battuta e segnature ritmiche. I maggiori compositori di musica dai primi del Novecento fino all’età d’oro, quella degli anni '30 e '40, sono tutti figli d’italiani. Lo stesso compositore e direttore d'orchestra Astor Piazzolla aveva il padre pugliese.

"Il tango è un pensiero triste che si balla" disse Enrique Santos Discépolo e la comunicazione è così diretta che, quando vediamo eseguire un vero ballo argentino, con la testa e con l’anima balliamo anche noi.

Una delle più note compagnie di tango si è esibita al Teatro La Fenice di Senigallia di fronte ad un pubblico entusiasta e plaudente, è la Compañía Argentina de Tango di Roberto Herrera, accompagnata dal Quinteto Decarísimo, che dal 2007 porta in giro per il mondo uno spettacolo intitolato semplicemente Tango.

Avendo a disposizione un palcoscenico di notevoli dimensioni la Compagnia del “Nuevo Tango argentino” si è esibita in vari tipi di tango, prediligendo il "Tango show" o ‘Tango Fantasia’, caratterizzato da accattivanti figure coreografiche e passi variati di forte effetto spettacolare, così, oltre alla sequenza di passi base del tango, come la Camminata, la Sacada, la Barrida, sono state effettuate figure fiorite come Gancio e Boleo, con intrecci e avvitamenti di gambe, finti calci all’indietro e volteggi di piede, e figure virtuosistiche come Salti e Sollevamenti, con figure aeree della ballerina sostenuta dal partner. Oltre al ballo più movimentato e fiorito, hanno eseguito anche il tango milonguero, più romantico, morbido e flessuoso, con abrazo chiuso (Volgada) e l’elegante tango salon con abrazo aperto (Colgada), poi si sono sbizzarriti con un tango comico mixato col Boogie Boogie, col tango gay comicizzato e col flamenco (uno di loro si è sciolto i capelli, imitando il ballerino spagnolo Antonio Márquez, di cui non possiede la travolgente marcata fisicità).

Bellissime le scarpe delle ballerine, molto sexy i loro vestiti di varie tinte e di varie fogge, che scoprivano gambe perfette (beate loro!), per gli uomini il classico e rigoroso doppio petto con pantaloni larghi, abito che è sempre usato nel tango argentino, ma che non dona alla figura.

Le coppie si sono esibite in gruppo e in assolo, restituendo la forza della comunicazione tra i corpi, l’emozione, l’energia, l’eleganza, la passionalità, la sensualità e la seduzione.

I Tangueros hanno ballato le coreografie di Roberto Herrera sulle note della musica del famoso Decarisìmo Quinteto, una formazione contemporanea creata da giovani musicisti, arrangiatori e compositori, che raccolgono l'eredità delle orchestre tipiche della cosiddetta epoca d'oro del tango tra il 1937 e il 1955, ma con uno sguardo rinnovato.

La prima parte dello spettacolo ha proposto coreografie e musiche tradizionali della Buenos Aires dell’epoca d’oro, dove il tango era il respiro stesso della vita quotidiana. Nella seconda parte è entrato il folclore argentino, realtà di una cultura antica presente nella musica e nella danza popolare contemporanea.

L’ensemble Decarìsimo Quinteto ha suonato proprie composizioni inedite (“Lluvia de estrellas” - “Permanece”) e arrangiamenti dei grandi Astor Piazzolla, Osvaldo Pugliese, Julio De Caro.

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