Memorabile la prova di Neil Shicoff nel ruolo del protagonista. Il suo Peter Grimes, così scontroso, violento, visionario, ma anche tenero, si imprime nella memoria (veramente toccante la scena finale del terzo atto in cui Grimes, ormai pazzo, culla la sua giacca vedendo in essa le fattezze del giovane apprendista). E poi vocalmente Shicoff non si risparmia mai, piegando, da grande artista quale è, un’emissione vocale poco ortodossa a fini meramente espressivi. Ma tutto il cast è stato all’altezza e in Peter Grimes i ruoli minori sono importantissimi per far funzionare al meglio lo spettacolo: dolente e rassegnata Nancy Gustafson (Ellen Orford), incisivo e carismatico Mark Doss (Balstrode), petulante e grottesca Elena Zilio (Sedley). Grande merito va riconosciuto al direttore d’orchestra giapponese Yutaka Sado che ha imposto alla partitura un ritmo serrato, drammaticissimo, senza tralasciare il dettaglio melodico o la preziosità timbrica. E l’Orchestra del Teatro Regio lo ha seguito con entusiasmo. Da incorniciare, infine, la magistrale prova del Coro del Teatro Regio diretto con mano ferma e sicura da Roberto Gabbiani.
Manon di Massenet - Teatro Regio di Torino
-
Foto: Mattia Gaido & Simone Borrasi
*Massimo Viazzo*
«Manon, Manon, Manon» l’inedita Trilogia programmata come prologo alla
nuova stagione del Teatro Re...
4 settimane fa
Nessun commento:
Posta un commento