giovedì 5 gennaio 2012

J. S. SCHRÖTER 6 Piano Sonatas, op. 1 •

Luigi Gerosa (pn)

DYNAMIC 602


Fino al 2009 la discografia dedicava soltanto due produzioni a Johann Samuel Schröter, un autore del secondo settecento che entrò in contatto con Mozart il quale lo stimò molto.

Vent’anni fa Paul Angerer, solista alla direzione del “Concilium Musicum” di Vienna, incise per la Koch un cd dedicato a 4 dei 6 concerti per piano e orchestra op. 3 di Schröter, (proprio quelli che Mozart eseguì scrivendo per essi anche le cadenze).

Solo nel 2006 si è aggiunto un altro disco della Sony Classical a cura del grande Murray Perahia accompagnato dalla English Chamber Orchestra: in programma, oltre a Mozart, sempre uno dei concerti op 3.

Nel 2009 la Dynamic arricchisce il panorama con un nuovo cd dedicato, invece, all’opera solistica di Schröter: le 6 sonate op 1 per pianoforte.

Protagonista è il pianista Luigi Gerosa, un musicista alla continua ricerca di letteratura musicale rara o inedita, il quale, con questa incisione in prima mondiale, non solo ci fa conoscere queste pregevoli composizioni ma concentra in un solo disco l’opera omnia per pianoforte di questo autore: le altre opere di Schröter, infatti, sono dedicate, oltre al già citato genere piano/orchestra, alla musica da camera, che vede il pianoforte sempre presente ma non solista.

Queste sei sonate, per precisa indicazione di Schröter, sono dedicate sia al pianoforte (in realtà fortepiano settecentesco), sia al clavicembalo; va detto che all’epoca in cui furono scritte, i due strumenti convivevano: la transizione definitiva dal cembalo al pianoforte avviene in tempi successivi. Tuttavia, viste le precise indicazioni dell'autore in merito alle dinamiche: forte, piano, crescendo, diminuendo etc. che non sono realizzabili al cembalo e ascoltando gli Allegri iniziali, le pagine di andamento lento e di carattere espressivo, come l’Adagio della Sonata n. 1, il Capriccio e l’Andante della Sonata n. 6, si evince che le sonate sono certamente pensate per il piano. Non a caso Schröter era noto ai suoi contemporanei per la raffinatezza del suo pianismo, sempre volto alla ricerca delle sfumature.

Alcune di queste Sonate ci riportano alle coeve sonate mozartiane, in particolare l’Allegro Moderato della Sonata n. 1, il Menuetto della Sonata n. 3, l’Allegro della Sonata n. 6.

Nell'ultima sonata in tre movimenti (la sesta, in Re maggiore) il carattere pianistico è molto più marcato. Il terzo ed ultimo, detto "Capricio", brano conclusivo del cd, è pensato come una lunga cadenza virtuosistica e molto "pianistica", con introduzione andante e cantabile. La particolarità è che all'interno del brano è prevista un'ulteriore cadenza affidata all'esecutore, una "cadenza nella cadenza" scritta quindi dallo stesso Gerosa che non lascia percepire alcuna discontinuità.

In linea col pianismo di Schröter l’esecuzione di Gerosa su un moderno Steinway si basa non su un pianismo vigoroso ma sull’eleganza e la delicatezza del tocco.

Il gusto e la precisione esecutiva del pianista ben si sposano con la gradevolezza della musica.

La solida tecnica pianistica, l’agilità e il lancio delle dita, l’espressività del tocco, la finezza del gusto permettono al pianista di spaziare dai suoni fluidi e galleggianti ai suoni più densi, dai trilli leggiadri e scintillanti agli affondi più consistenti, dai ritmi trascinanti ai toni sommessi e confidenziali, dalla rapidità delle scale e dei suoni staccati e cadenzati alla delicatezza degli andamenti lenti e alla morbidezza dei suoni legati.

Si raccomanda l’ascolto di questo disco che ci consente di incontrare un musicista che alcuni musicologi accostano alla figura di Chopin, protagonista indiscusso del primo ottocento: entrambi pianisti acclamati, entrambi dediti alla composizione di opere solo pianistiche, entrambi còlti coetanei da una fine prematura.

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