Rossini Opera Festival, XXXIV Edizione
Pesaro,Teatro Rossini
Concerto del soprano
Marina Rebeka
e dell’Orchestra
Sinfonica Rossini
Omaggio a Verdi
“D’amor sull’ali rosee”
(19 agosto 2013)
Di
Giosetta Guerra
Il soprano Marina Rebeka ha tenuto un concerto con orchestra al Teatro Rossini di Pesaro cantando alcune delle arie più famose delle eroine verdiane, senza differenziarne i caratteri. La cantante dovrebbe affinare la tecnica di canto e lavorare sul fiato e sulla parola per fare un uso ottimale della voce.
Nella romanza di Gilda “Gualtier Maldè … Caro nome che al mio cor” da Rigoletto
stacca troppo le sillabe, non riesce ad addolcire, fa le mezze voci e i trilli,
ma grida gli acuti, la voce c’è, è di bel colore, ma la linea di canto è
disomogenea e fredda.
Nell’aria
di Amalia “Tu del mio Carlo al seno” da I Masnadieri la
voce, accompagnata dall’arpa morbida e vellutata, è estesa, fredda e tagliente,
ma ben usata sia nel legato
che nei virtuosismi e le scale discendenti della cabaletta.
Predilige i filati e la messa di voce per la
bellissima aria di Medora (con arpa e flauto) “Egli non riede ancora … Non so le tetre immagini” da Il
Corsaro, ma qualche acuto tagliente esce e anche qualche grave
gonfiato, comunque il canto è più morbido e controllato e quindi più melodioso.
Suoni gridati caratterizzano l’aria di Violetta “È strano! è strano! … Sempre libera degg’io”
da La
Traviata, il soprano sfoggia una voce estesissima
in acuto ma non trasmette nulla, arriva ovunque ma commette delle imprecisioni,
è più pregnante quando porge in modo morbido cantando a mezza voce e facendo
uso della messa di voce, (fuori campo la bella voce del tenore Giorgio Misseri per gli interventi di Alfredo).
Come bis canta correttamente la brillante aria di
Elena “Mercè, dilette amiche” da I
Vespri siciliani.
L’Orchestra
Sinfonica “G. Rossini”, diretta da Daniele Agiman, si destreggia molto bene tra le Sinfonie dell’Oberto, conte di San Bonifacio con incipit cupo e denso e direttore molto mosso, della Giovanna
d’Arco con
le voci soliste di oboe, clarino, flauto, ottavino e il tremulo degli archi che
sfociano in un tutto orchestrale trionfale e i Preludi de I Masnadieri con un intenso
violoncello e de Il Corsaro.
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